
30 Mar Intervista a Massimo Vagnoni: “Makeplan cresce, abbiamo moltissimi progetti in cantiere”
Abbiamo intervistato Massimo Vagnoni, fondatore nonchè anima creativa di Makeplan, per spingerci oltre le apparenze e comprendere appieno le trasformazioni che hanno riguardato e tutt’ora interessano la nostra azienda.
-Come nasce Fenice e qual è il ruolo ricoperto dal software nell’azienda?
Credo che tutti conoscano il mito dell’ araba fenice che risorge dalle sue ceneri. La nostra Fenice, il software di Makeplan per la gestione tecnica degli edifici, è nata sui resti dei quintali di carta che eravamo costretti ad utilizzare per i rilevamenti ed i censimenti architettonici. Per non parlare dell’estenuante lavoro di backoffice che la riorganizzazione dei dati implicava. Fenice oggi è un uccello dagli artigli potenti ed il becco affilato, un software all’avanguardia in grado di far risparmiare tempo e danaro a noi ed i clienti aumentando la precisione dei nostri interventi.
-Qual è stata l’evoluzione di Makeplan negli ultimi anni?
Makeplan si è evoluta attraverso il lavoro di chi, giorno dopo giorno, è entrato a far parte di questo viaggio. Cominciammo in una specie di garage con due dipendenti e da poco abbiamo cambiato la nostra sede, perché in sedici non ci stavamo più: non lo dico per raccontare di quanto siamo cresciuti e tutto il resto, lo dico perché le persone hanno portato spunti, innovazione, ricchezza di contenuti e di tecnologia. Makeplan è il risultato del percorso di un team che è cresciuto in questi anni, un percorso costruito attorno a delle idee di base che si sono evolute. Così oltre al lavoro di rilevamento e censimento architettonico – il core business aziendale- sono arrivati nuovi progetti che abbracciano l’innovazione tecnologica e l’Internet delle cose.
-Quali sono i valori di Makeplan, cosa intende trasmettere al pubblico?
È sempre una domanda complessa questa. Il mondo cambia ad una velocità sorprendente: nuove prospettive generano nuove necessità, per le quali spesso un’etica ancora non esiste.Va trovata. Basti pensare alla scienza biologica che rende macroscopico il problema. Nuove tecnologie, nuove prospettive e strumenti, ma come usarli? Credo che il modo migliore sia mantenere la domanda costantemente aperta, altrimenti il rischio è il dogma.
-Dove si colloca l’azienda nel settore del Facility Management?
In testa, mi verrebbe da dire. Almeno riguardo la nostra offerta di servizi.
-Come si pone Makeplan di fronte alle sfide della Terza Rivoluzione Industriale?
Affrontandole, e non è una risposta astratta. Ci siamo dentro. Le sfide spesso le poniamo noi a noi stessi. La Terza rivoluzione la stiamo facendo e non penso certamente solo a noi , ma a tutti quelli che in questa rivoluzione operano.
-Progetti e prospettive future
Oltre a Fenice e al suo sviluppo, abbiamo moltissimi progetti in cantiere.Tutte le applicazioni (di carattere ludico, esplorativo,etc..) sono legate tra loro da un nesso logico evidente, quasi a voler formare un organismo unico.
-Dove sta andando Makeplan e dove vorrebbe dirigersi?
Stiamo andando verso un mondo che ancora non conosciamo e credo sia proprio là che vogliamo dirigerci.